Pescoluse era fino agli anni ’60 una località praticamente sconosciuta se non per i pochi fortunati abitanti delle cittadine circostanti, Torre Vado, Torre Pali, e, nell’entroterra, Salve, che sicuramente sapevano già apprezzare la splendida bellezza della località costiera.
Se siete in vacanza a Torre San Gregorio, e, dopo aver assaporato la bellezza delle basse scogliere e di un mare incantevole, vi viene il desiderio di trascorrere almeno una giornata distesi su soffice sabbia invece che sulla dura pietra, raggiungere Pescoluse è un attimo, perchè basta dirigersi a Torre Vado, distante appena 4 chilometri, passare la cittadina, attraverso il piacevole lungomare, e, una volta terminate le ultime abitazioni ecco che si comincia ad intravedere la spiaggia di Pescoluse in tutta la sua grandiosa bellezza.
Sono circa 8 chilometri di spiaggia, tale è infatti la distanza tra Pescoluse e Torre Pali, la località turistica che, risalendo la costa ionica viene subito dopo. E che spiaggia! Fine, bianca e dorata, che si allarga per decine di metri, fino a terminare in uno splendido e romantico panorama di dune sabbiose alte anche qualche metro a fare da quinta teatrale ad un paesaggio fantastico.
Il mare, non ostante il fondale sabbioso mantiene una limpidezza tale da offrire mille incantevoli giochi di trasparenze suggestive, ed al tramonto i colori del sole e del mare chiudono la giornata trascorsa a Pescoluse con un ricordo indimenticabile.
Qui si può trascorrere la giornata balneare tra la tranquillità ed il silenzio, la calma ed il relax, distanti dalle folle se ci inoltra lungo la spiaggia lontano dai centri balneari, ideali per chi invece è alla ricerca di movimento e divertimento. Tra questi sono naturalmente comprese tutte le comodità possibili per trascorrere la giornata piacevolmente, le sdraio, i lettini, gli ombrelloni, e per chi vuole tenersi in forma le attrezzature per gli sport acquatici, dal windsurf al kitesurfing.
Pescoluse, nata come località turistica solo da trent’anni ha guadagnato la stima dei visitatori al punto che essa è stata ribattezzata “Maldive del Salento”, attributo con la quale ormai è praticamente conosciuta anche nelle guide turistiche ufficiali.