L’entroterra che si estende da Patù e dalla sua principale marina, Torre San Gregorio, ha diversi aspetti interessanti da offrire a chi, in vacanza in Salento, vuole concedersi una pausa alle lunghe giornate trascorse nello splendido mare salentino.
La prima cosa che il viaggiatore noterà è sicuramente il paesaggio rurale, una distesa sconfinata di vigneti ed uliveti, una delle maggiori risorse economiche del territorio da almeno due millenni, da quando la coltivazione dell’ulivo e della vigna vennero importate di greci ben consapevoli che le terre salentine sarebbero stati un luogo ideale per la maturazione dei generosi frutti che danno olio e vino di ottima qualità.
I terreni coltivati sono cintati da muretti a secco in pietra, e tra le fronde talvolta si scorgono i particolari edifici rurali che venivano utilizzati dagli agricoltori sia come deposito degli attrezzi che talvolta come veri e propri luoghi in cui sostare, le pajare. La bellezza di questi edifici consiste nella loro forma pittoresca e nella magistrale tecnica costruttiva che non prevede l’uso né di calce né di cemento.
Nei punti più alti, sulle colline un altro tratto distintivo del panorama rurale salentino, le “specchie”. Grandi cumuli di ciottoli e massi che si elevano dal terreno cui ancora gli studiosi non hanno saputo dare spiegazione riguardo alla funzione: per alcuni sono antichi tumuli funerari, per altri avevano una funzione difensiva perchè sulla cima delle specchie si può scrutare il panorama intorno anche a distanze notevoli.
Non mancano scorci magici e misteriosi nelle campagne salentine. Può capitare infatti, girovagando nelle campagne, di imbattersi in dolmen e menhir, i primi antichi monumenti funerari fatti di enormi massi che fanno da anticamera alla tomba vera e propria, generalmente scavata sotto terra, ed i secondi delle grandi pietre infisse nel terreno in altezza, che probabilmente avevano un funzione votiva e di culto per le antiche popolazioni neolitiche che popolavano l’area.